Ha iniziato ad arrampicare a quindici anni. Dal 1991 ha preso parte alla Coppa del mondo lead di arrampicata. È salito su un podio di tappa per sette volte, con tre terzi posti, tre secondi posti e un primo posto conquistato a Courmayeur il 4 settembre 1998. Come migliori risultati finali ha ottenuto il terzo posto nella stagione 1996 e nella stagione 2000 e il secondo posto nella stagione 1998, alle spalle di Yuji Hirayama.
In campo europeo ha vinto due medaglie d'argento nella specialità lead, nell'edizione 1998 a Norimberga e nell'edizione 2000 a Monaco di Baviera. Ha inoltre vinto una terza medaglia d'argento nella specialità velocità nell'edizione 1992 a Francoforte.
A livello italiano è stato tre volte campione italiano e ha conquistato tre edizioni della Coppa Italia lead di arrampicata.
Nel 2005 si è ritirato dalle competizioni e si è dedicato all'attività alpinistica.
Nel 2005 effettua la sua prima esperienza di alpinismo extra-europeo, con la spedizione in Pakistan "UP-Project" (ideata da Luca "Rampikino" Maspes, con Hervé Barmasse, Gianluca Bellin, Francesca Chenal, Ezio Marlier, Giovanni Ongaro, Giovanni Pagnoncelli e Fabio Salini). Aprono diverse vie, tra le quali Up & Down sullo scudo del Chogolisa (800 m, 7a/A1) a 5000 metri di quota. Pochi giorni dopo l'apertura Cristian Brenna riesce a liberarla, superando difficoltà fino al 7c.[1]
Nel febbraio 2008, dopo un tentativo nel gennaio del 2007 e un incidente che causa il ritiro a Giovanni Ongaro, assieme a Hervé Barmasse supera l'inviolata parete nord del Cerro Piergiorgio con la via La Routa de l'Hermano (950 m, 6b+/A3). La parete costituiva uno degli ultimi grandi problemi alpinistici in Patagonia ed aveva resistito a molti attacchi, a partire dal tentativo dei Ragni di Lecco guidati da Casimiro Ferrari nel 1985. (Wikipedia) |